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La fisioterapia è tornare a muoversi senza paure e pensieri.

~ Louis Gifford

Chi Sono


Dott. Francesco Canino - Fisioterapista

Il mio percorso

Mi chiamo Francesco Canino, fisioterapista laureato presso l’università di Roma Tor Vergata nel 2014. I miei studi e il mio tirocinio clinico si svolgono presso l’ospedale neurologico I.R.C.S. Santa Lucia di Roma.
Ho iniziato il mio percorso lavorativo a Roma presso un centro di fisioterapia convenzionato (Villa Alba, Giardinetti), per poi spostarmi per diversi anni presso la Clinica Villa Dante di Guidonia Montecelio. Nel frattempo prendo posizione anche nella clinica privata Villa Mafalda di Roma.
Successivamente lavoro per un breve periodo presso uno studio privato di fisioterapia al centro di Roma proseguendo anche il mio lavoro presso la Clinica Villa Mafalda dai quali poi mi allontanerò per aprire il mio studio professionale di fisioterapia, FISIOTERAPIA 39.
Lo studio è frutto della mia importante esperienza lavorativa e di vita nei vari centri e cliniche presso i quali ho lavorato e grazie ai quali ho capito cosa avrei voluto creare.
Dal 2014 ad oggi frequento diversi corsi di formazione: taping neuromuscolare (2012), posturale secondo Mezieres (2015), partecipo al corso sui trigger point di Francesco Ticchi(2016), il master in fisioterapia sportiva presso il CONI di Roma (2017), il master di formazione sulla riabilitazione di spalla (Shoulder Academy) con il team del Dott. Giovanni di Giacomo (2019), acquisisco tecniche e informazioni in merito al trattamento con la tecar terapia e la laser terapia, approccio alle tecniche manipolative e chiropratiche (2018), frequento il corso sulla valutazione clinica e trattamento riabilitativo della spalla con Francesco Inglese (2020).
Ultimamente partecipo ad un corso sulle tecniche manipolativi nelle patologie di spalla rigida (2022) e frequento il corso di formazione sulla riabilitazione di spalla “Shoulder Practice course” (2023).

Chi è e cosa fa il Fisioterapista

Il Fisioterapista è un professionista della Sanità in possesso del diploma di Laurea, che lavora, sia in collaborazione con il Medico e le altre professioni sanitarie, sia autonomamente, in rapporto con la persona assistita, valutando e trattando le disfunzioni presenti nelle varie aeree del corpo.
Pratica autonomamente attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità motorie, psicomotorie e cognitive utilizzando terapie fisiche, manuali, massoterapiche e occupazionali.
Svolge attività di studio, didattica e consulenza professionale, nei servizi sanitari ed in quelli dove si richiedono le sue competenze professionali. Verifica le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale


Servizi


CUPPING TERAPY

La VACUUM THERAPY o Cupping Therapy, è una tecnica specifica per il trattamento delle sindromi miofasciali, delle aponeurosi e dei relè fasciali (trigger point).

Vengono utilizzate delle coppette che creano un vuoto d’aria, aspirando la cute verso la coppetta. Ne esistono di varie dimensioni e materiali in base a manualità ed esigenze.

Le vere origini della Cupping therapy non sono certe; alcuni studiosi le attribuiscono alla Medicina Tradizionale. La metodica era utilizzata per il trattamento della febbre, vertigini, inappetenza, squilibri ormonali e per accelerare ogni processo di guarigione.

Cosa fà la Vacuum Therapy?

  • Scollamento verticale omogeneo del tessuto su un area ben definita senza interessare i tessuti circostanti.
  • Il vuoto parziale che si crea avviene attraverso coppe applicate sulla pelle e fa sì che i tessuti sotto le coppe siano sollevati ed interessati da un afflusso locale di sangue.
  • Vasodilatazione meccanica a livello arterioso, venoso e linfatico.
  • Migliora l’eliminazione delle tossine e impurità dei tessuti.
  • Riduzione del processo infiammatorio.

  • Perché è consigliato farla?

    Quando è impiegata la tecnica in dinamica, i sistemi circolatori ematico e linfatico sono stimolati simultaneamente a lavorare in modo più efficiente. Questo porta a un incremento del meccanismo di raccolta e trasporto di sostanze tossiche, conducendole nel sistema linfatico affinché vengano smaltite.
    L’aumento della circolazione linfatica agisce esponenzialmente sul nutrimento cellulare e sul rafforzamento del sistema immunitario.

    Quali sono gli effetti della Cupping Therapy?

    EFFETTI FISIOLOGICI

  • Funzione sulla cute.
  • Funzione muscolare.
  • Funzione articolare.
  • Funzione viscerale.
  • Funzione sanguigna.
  • Funzione sensitiva.


  • FUNZIONE MUSCOLARE

  • Stimola la vasodilatazione incrementando il flusso sanguigno interno.
  • Facilita il drenaggio ematico all’interno del muscolo.
  • Funzione linfodrenante.


  • FUNZIONE ARTICOLARE

  • Aumentare il flusso di sangue alle articolazioni.
  • Aumentare la secrezione del liquido sinoviale.

  • FUNZIONE VISCERALE

  • Stimola l’organo bersaglio.
  • Aumento del movimento peristalsico.
  • Aumento della secrezione dei fluidi digestivi.

  • FUNZIONE SENSITIVA

  • Stimola i nervi sensoriali della pelle.
  • Diminuzione della pressione sui recettori sottocutanei.
  • Teoria del Gate Control.
  • Riduce l’infiammazione.

  • TIPI DI VACUUM:

  • Vacuum Terapia statica (semplice, multipla).
  • Vacuum Terapia dinamica.
  • Vacuum Terapia mista. (combinazione della statica e della dinamica)
  • Semplice: si utilizza una sola coppa quando bisogna trattare una piccola superficie
  • Multipla: si applica su superfici più vaste, come la schiena, dove si possono adoperare più coppette.
  • A ripetizione: si applica la coppetta per 3”-5” e poi si toglie, si ripete l’operazione per una decina di volte finché la pelle è diventata rossa e umida.
  • Mista: si applica per esempio su un trigger la coppa in statica e con un’altra si segue il decorso in dinamica.

  • Come scegliere il medico giusto?

    È estremamente importante rivolgersi a personale altamente specializzato prima di sottoporsi a trattamenti di Cupping Therapy, poiché devono essere attentamente valutate anche le seguenti controindicazioni:

  • Ipersensibilità cutanea, fragilità capillare
  • Sopra grandi vasi, su varici, ghiandole e stazioni linfatiche
  • Deve essere usata con cautela in bambini di età inferiore a 3 anni
  • Malati gravi (neoplasie, insufficienza cardiaca, insufficienza renale, vasculopatie)
  • Sugli anziani, usare con discrezione dopo attenta valutazione
  • La Vacuum dinamica dovrebbe essere evitata nei pazienti con età superiore ai 65 anni
  • Osservare attenzione nelle donne con ciclo mestruale
  • Pazienti con ulcere e patologie cutanee (PSORIASI), eczemi o zone eccessivamente pelose

  • Sono specializzato in questa disciplina, e eseguo un'attenta valutazione del tuo stato di salute prima di sottoporti al trattamento.


    FISIOTERAPIA SPORTIVA

    Cos’è la Fisioterapia Sportiva?

    La fisioterapia sportiva è una branca della classica fisioterapia che risponde alle esigenze delle squadre sportive, di atleti di sport individuali, ecc. La figura professionale è specializzata e in grado di gestire ogni patologia legata alle attività sportive, e questo sia negli allenamenti che durante le competizioni che in ambulatorio o in clinica. Il fisioterapista inserito in questo ambiente diventa parte integrante dello staff sanitario che si occupa di seguire l’atleta nella prevenzione e quindi nel prepararsi ad una gara evitando eventuali infortuni o nell’effettuare il recupero riabilitativo: egli, diversamente da come può sembrare, è una figura professionale presente in diverse discipline sportive, non solo nel calcio ma anche nel tennis, nella pallavolo, nello sci, nel basket e in tutti i principali sport praticati sia di squadra che individuali.

    Di cosa si occupa un Fisioterapista dello Sport

    I compiti ai quali deve adempire il fisioterpista sportivo sono:

  • Saper valutare un atleta
  • Seguire l’atleta in tutte le sue attività agonistiche
  • Conoscere e saper gestire tutte le patologie legate all’attività sportiva
  • Consigliare ed attuare una terapia mirata
  • Intervenire sul campo in caso di necessità
  • Prevenire infortuni

  • Sono diversi gli aspetti da saper valutare come: l’anatomia, la biomeccanica, le affezioni neuromuscoloscheletriche, la chinesiologia sportiva ed uno studio analitico delle diverse terapie concentrandosi sulla loro applicazione terapeutica e sulle possibili controindicazioni per alcune patologie.

    L’esercizio è importante per il recupero dell’infortunio sportivo per ottenere la giusta preparazione funzionale per ogni sport.

    Prevenire le più comuni patologie dell’atleta, evitando di aumentare il numero dei pazienti che richiedono assistenza per infortuni sportivi ed educare alla salute una popolazione sempre più grande è uno degli obiettivi. La richiesta di fisioterapisti specializzati in fisioterapia sportiva è aumentata notevolmente a causa dell’aumento di ore dedicate allo sport nella società moderna e delle patologie specifiche che l’attività sportiva stessa genera.

    Obiettivi della fisioterapia sportiva:

  • Saper effettuare una valutazione diagnostica e somministrare un percorso terapeutico agli atleti, sia nel trattamento che nella prevenzione degli infortuni sportivi
  • Conoscere i protocolli per il trattamento degli infortuni sportivi e adattarli ad ogni atleta secondo le proprie necessità e le singole caratteristiche.
  • Valutare globalmente la situazione fisica dell’atleta ed applicare un trattamento preventivo o riabilitativo sport specifico.

  • LASER TERAPIA

    Dispositivo medico per laserterapia ad alta energia, studiato per il trattamento delle patologie dell’apparato muscolo-scheletrico come lombalgia, cervicalgia, epicondilite, epitrocleite, spalla dolorosa, artrosi, oltre che contratture, distorsioni e molte altre. Uno strumento potente e accurato in grado di rispondere ad ogni vostra esigenza terapeutica.

    L’effetto fotochimico di iLux genera una biostimolazione profonda nei tessuti, riattivando il metabolismo cellulare.

    La luce laser può essere emessa in modalità continua, pulsata, superpulsata ed in modalità stocastica E²C. Quest’ultima, brevetto esclusivo di Mectronic Medicale, consente di massimizzare i risultati terapeutici in totale sicurezza, contenendo gli effetti termici sui tessuti.

    La laserterapia si colloca nell’ambito delle terapie fisiche e delle terapie antalgiche. Gli operatori devono appartenere a categorie di personale qualificato e competente.

    Le controindicazioni sono essenzialmente di due tipi:

  • Danni all’occhio
  • Danni termici ai tessuti esposti alla terapia, con particolare attenzione all’emissione continua e al fototipo del paziente.

  • Indicazioni:

  • Conflitti Sub Acromiali
  • Lesioni della cuffia
  • Artrosi
  • Epicondiliti
  • Epitrocleiti
  • Borsiti
  • Postumi di fratture
  • Tendiniti
  • Sindrome del tunnel carpale
  • Pubalgie
  • Gonartrosi
  • Ricostruzioni del Legamento Crociato Anteriore
  • Borsiti della zampa d’oca
  • Distorsioni
  • Fasciti plantare
  • Tendiniti dell’achilleo
  • Cervicalgie
  • Cervicobrachialgie
  • Contratture
  • Spondilodiscoartrosi
  • Lombalgie
  • Coxartrosi
  • Sindromi del piriforme
  • Sciatalgie.

  • Controindicazioni

  • Pazienti con neoplasie sospette o conclamate
  • Donne in stato di gravidanza
  • Trattamento su aree fotosensibili
  • Trattamento in zone infette
  • Epilessia
  • Aree di emorragia
  • Trattamento sul simpatico, sul vago o sull’aia cardiaca in pazienti cardiopatici

  • POMPAGES

    Pompages: quando si usa e perché

    Il Pompages o Pompages miofasciale è una tecnica molto utilizzata in fisioterapia che agisce prettamente sull’apparato muscolo-scheletrico.

    Consiste nella messa in tensione del tratto interessato, con mobilizzazioni lente e progressive accompagnate possibilmente da una respirazione controllata.

    Grazie a queste mobilizzazioni in allungamento si riottengono le lunghezze fisiologiche della fascia che porta benessere e detenzione dell’area interessata.

    Come si pratica il Pompages?

    Il pompages si compone di tre fasi:

    1. Messa in tensione (deve essere dolce e graduale in modo che il tessuto interessato si allunghi fino ad un certo punto,ovvero fino e non oltre il limite fisiologico per evitare reazioni contrarie a quelle desiderate, come ad esempio una reazione di difesa e quindi di contrattura indesiderata).
    2. Mantenimento (è la fase intermedia durante la quale si deve cercare di mantenere l allungamento costante e duraturo 20/30 sec. Durante questa fase “accompagnamo” le fibre muscolari bloccate in contrazione, verso l allungamento).
    3. Rilascio graduale (è la fase durante la quale il pompages si realizza, la detenzione muscolare si realizza. È importante che questa fase sia lenta e graduale per dar modo alle fibre muscolari di memorizzare la nuova e fisiologica posizione).

    Quando è indicato il Pompages?

    Le indicazioni al pompages sono le più vaste, le principali sono le seguenti:

  • Dolori vertebrali e articolari
  • Contratture muscolari
  • Retrazioni muscolari
  • Alterazioni del circolo linfatico e del sistema circolatorio
  • Ernie
  • Protrusioni
  • Discopatie in generale
  • Teniti
  • Artiti

  • RIEDUCAZIONE POSTURALE

    La Rieducazione Posturale, più comunemente chiamata Ginnastica Posturale, è una metodica specifica che viene praticata tramite una serie di particolari esercizi fisici che hanno lo scopo di riequilibrare le tensioni muscolo-legamentose del corpo.
    Tramite la Rieducazione Posturale si agisce sulle zone più rigide e retratte del corpo che, nel tempo, possono causare errati compensi e dolore.

    Quali sono i benefici della ginnastica posturale?

    La ginnastica posturale migliora:

  • L’elasticità e la tonicità dei muscoli, grazie alle particolari tecniche di allungamento messe in pratica durante gli esercizi
  • La forza e la resistenza, con attività di rinforzo muscolare
  • La respirazione, che si avvale di esercizi specifici
  • L’abilità motoria
  • La gestione dello stress
  • La postura (la posizione che il corpo deve assumere quotidianamente)

  • Quando è consigliato farla?

    In tutti i casi in cui il nostro corpo ci invia messaggi silenziosi (da non trascurare), che qualcosa sta cambiando.

    L’uomo è alla continua ricerca del suo equilibrio, siamo continuamente soggetti a “numerose forze interne ed esterne che tendono a perturbarlo ed il corpo adotta dei compensi fino ad esaurimento scorte”, oltre il quale subentrano inevitabilmente stress meccanico, dolore, blocchi articolari e ancora.. dolore…!

    Quando è invece necessaria?

    La ginnastica posturale è necessaria nei casi in cui la diagnosi evidenzia particolari problemi alla colonna vertebrale e alla postura causati dalla sedentarietà oppure da interventi chirurgici subiti.
    In particolare è fortemente consigliata come tecnica riabilitativa nei seguenti casi:

  • Protesi d’anca
  • interventi chirurgici
  • operazioni al menisco che hanno modificato la maniera di muoversi
  • distorsioni curate male
  • altre patologie che interessano l’apparato scheletrico e muscolare


  • La postura assunta durante le ore di lavoro, così come la debolezza o la rigidità muscolare, può essere causa di problemi alla colonna vertebrale. La ginnastica posturale serve per combattere: scoliosi, lombalgie, ernie, sciatalgie, artrosi e cervicalgie.

    Come scegliere il medico giusto?

    È estremamente importante rivolgersi a personale altamente specializzato: solo in questo modo si ottiene la giusta diagnosi per il proprio stato di salute, e si può individuare con certezza la causa primaria dell’alterazione posturale.

    Sono specializzato nell’ambito posturologico, e si mantiene al passo con le nuove meotodologie del settore frequentando periodicamente corsi di specializzazione, in moda da poterti garantirti la massima efficienza terapeutica nel minor tempo possibile, sfruttando sempre le metodologie e le tecnologie più aggiornate.

    Prevenzione è sinonimo di Salute: per questo è consigliato avvalersi dell’esercizio posturale non solo per chi ha evidenti alterazioni del sistema muscolo-scheletrico e sintomatologia dolorosa, ma anche per tutte quelle persone sedentarie che non hanno mai svolto (o non hanno la possibilità di svolgere) attività fisica, o l’hanno interrotta da tempo, e in special modo nei casi in cui l’equilibrio tonico-posturale risulti essere parzialmente compromesso e/o alterato.


    TAPING NEUROMUSCOLARE

    Il taping neuromuscolare è una tecnica fisioterapica da inserire, qualora necessario, nel programma riabilitativo di un paziente.

    La tecnica consiste nell’applicazione di un nastro adesivo elastico sulla cute con lo scopo di ottenere beneficio sull’area di applicazione ed eventualmente anche sui tessuti sottostanti, nonche sul sistema circolatorio sanguigno e linfatico.

    La corretta applicazione può ridurre il dolore e facilitare il drenaggio linfatico tramite la formazione di pliche cutanee.

    Come funziona il Taping Neuromuscolare?

    La tecnica del Taping NeuroMuscolare (NMT), a differenza del taping tradizionale anaelastico ed elastico, si basa sull’agevolazione dei movimenti cutanei e muscolari in modo da ottenere un effetto biomeccanico terapeutico sulle zone trattate. I muscoli rappresentano uno dei bersagli più importanti su cui agisce il NMT, con effetti indiretti sulla circolazione venosa e linfatica e sulla temperatura corporea.

    Il nastro che viene utilizzato per il Taping NeuroMuscolare è uno strato di cotone di pochi millimetri di spessore con adesivo acrilico spalmato a onde. La superficie adesiva è protetta da carta removibile; il nastro presenta un’elasticità sovrapponibile a quella cutanea, è elastico solo in lunghezza e resiste all’acqua.
    L’applicazione insieme al movimento del corpo produce micromovimenti del nastro che stimolano i recettori cutanei e quelli degli strati sottostanti determinando una risposta muscolare riflessa.
    Il nastro si applica con vari gradi di tensione che dipendono dall’effetto terapeutico desiderato e la sua speciale struttura ondulata aerata permette la traspirazione locale.

    Che risultati si ottengono col Taping Neuromuscolare?

    Agendo su cute, muscoli, sistema venoso, sistema linfatico e articolazioni, il NMT raggiunge sei principali obbiettivi:

  • Alleviare il dolore
  • Normalizzare la tensione muscolare
  • Rimuovere la congestione venosa e linfatica
  • Migliorare la vascolarizzazione sanguigna
  • Correggere l’allineamento articolare
  • Migliorare l’assetto posturale

  • Quali sono gli effetti del Taping Neuromuscolare?

    Il Taping Neuromuscolare agisce a diversi livelli:

    Sensitivo

  • Stimolazione dei recettori cutanei, muscolari e articolari;
  • Controllo dello stimolo doloroso; Muscolare
  • Ripristino del giusto tono muscolare;
  • Riduzione della fatica muscolare;
  • Aumento della contrazione muscolare;
  • Riduzione dell’eccessiva distensione di un muscolo;
  • Riduzione dell’eccessiva contrazione muscolare; Linfatico e Sanguigno
  • Riduzione dell’infiammazione locale;
  • Aumento della circolazione sanguigna;
  • Miglioramento del drenaggio linfatico;

  • Articolare

  • Stabilizzazione a livello fasciale:
  • Aumento dell’ampiezza del movimento articolare;
  • Riduzione del dolore

  • Come scegliere il medico giusto?

    È estremamente importante rivolgersi a personale altamente specializzatoprima di sottoporsi a trattamenti di Taping Neuromuscolare, pooiché la tecnica del NMT è da utilizzarsi come terapia aggiuntiva da inserire in programmi terapeutici sia manuali sia strumentali e può essere impiegata come unica risorsa. L’applicazione del NMT, può facilitare il recupero in situazioni postoperatorie e postraumatologiche. Il nastro utilizzato per il trattamento può essere applicato per più giorni, non contiene alcun principio attivo e può essere usato su bambini, adulti, anziani e donne in gravidanza. Le applicazioni del NMT possono ridurre i tempi di recupero e aumentare i livelli di forma fisica.

    Sono specializzato in questa disciplina, e eseguo un'attenta valutazione del tuo stato di salute prima di sottoporti al trattamento.


    TECAR TERAPIA

    La Tecar terapia (o anche solo tecar) è un acronimo che significa: Trasferimento Energetico Capacitivo e Resistivo.

    Questa tecnica riabilitativa si avvale di un macchinario che sfruttando il principio del condensatore, sposta le cariche elettriche all’interno del nostro corpo garantendo, grazie all’energia emanata, un maggiore apporto di sangue e quindi di sostanze nutritive nell’area interessata. Questo maggior apporto di sostanze nell’area sottoposta al trattamento garantisce un recupero più veloce del danno presente in quel momento.

    Come viene eseguito il trattamento tecar?

    Con questo macchinario possiamo lavorare in due modalità diverse: Capacitiva o Resistiva.

    La prima prevede un azione su ciò che ha meno densità come muscoli, visceri, tessuti molli in generale. La seconda prevede un azione sulle strutture con densità maggiore, come l apparato scheletrico, i tendini, legamenti,articolazioni, ecc.

    A seconda della scelta di lavoro e le tecniche di utilizzo del macchinario però, si può lavorare anche solo in modalità resistiva, rendendo più densi e resistenti quelle strutture che altrimenti andrebbero lavorate in modalità capacitiva (es. modalità resistiva su un muscolo in contrazione). Possiamo decidere l’effetto che la tecar deve apportare al nostro organismo in base a quanta energia scegliamo di erogare. Da un energia più bassa ad una più alta avremo: microcircolo – vasodilatazione – temperatura (apporto di calore importante).

    Per cosa è indicata la tecar terapia?

    La tecar terapia è utilizzata per il trattamento di numerose patologie, le principali sono le seguenti:

  • Traumi ossei e osteo-articolari
  • Lombalgie
  • Tendiniti
  • Strappi muscolari
  • Cervicalgie
  • Lesioni menisco-crociato
  • Post-chirurgiche
  • Linfedema
  • Contratture muscolari
  • Rigidità articolari (capsulite adesiva)
  • Artrosi
  • Protrusioni
  • Ernie

  • Quali sono le controindicazioni per la tecar terapia?

  • Donne in stato di gravidanza
  • Pacemaker (ad oggi le moderne tecnologie hanno creato dei pacemaker schermati che quindi non vengono disturbati dal macchinario, ma comunque è sempre bene fare molta attenzione)

  • Come scegliere il medico giusto?

    È estremamente importante rivolgersi a personale altamente specializzatoprima di sottoporsi a trattamenti tecar

    Sono specializzato in questa disciplina, e eseguo un'attenta valutazione del tuo stato di salute prima di sottoporti al trattamento.


    TRATTAMENTO CICATRICI

    In Fisioterapia la presenza della cicatrice chirurgica, post-traumatica o di altra natura è sempre più importante. Ha un ruolo importante nella modificazione della postura del quadro clinico nonché dell’aspetto emozionale del paziente.

    Le Cicatrici dovute a interventi chirurgici o a traumi, possono provocare disfunzioni posturali che si ripercuotono su tutto l’organismo, alterando il funzionamento di visceri e altri sistemi anche a distanza.

    Dal punto di vista FISIOLOGICO le aderenze più o meno profonde possono comportare limitazioni dei movimenti tessutali, viscerali e articolari.

    La cicatrice deve essere sempre trattata, indipendentemente dall’età di insorgenza, fino a quando non viene neutralizzata.

    I Test di riferimento verteranno sulla valutazione della cicatrice in merito alla mobilità, all’interferenza recettoriale, all’alterazione metabolica ed endocrina e alle componenti emozionali.

    Quali sono le tecniche di trattamento cicatrici utilizzate?

    Le tecniche più efficaci in uso nel trattamento delle cicatrici sono:

  • Mobilizzazioni attive e passive
  • Manovre drenanti
  • Applicazione di Tape
  • Cupping Therapy per migliorare il drenaggio
  • Lo scollamento tissutale
  • Utilizzo di vari strumenti di Release Miofasciale per scrollare i tessuti a vari livelli e mobilizzare la fascia
  • Massaggio connettivale

  • Quali cicatrici possono essere trattate dal fisoterapista?

    Esistono fondamentalmente due tipi di cicatrici patologiche: il cheloide e la cicatrice ipertrofica.

    Il cheloide è una vera e propria neoformazione, spessa, arrossata, pruriginosa o dolente che origina da una cicatrice già esistente, ma si sviluppa in modo eccessivo. I cheloidi si formano molto raramente, possono comparire ovunque, ma si sviluppano soprattutto a livello toracico in corrispondenza dello sterno, nella zona dei padiglioni auricolari e a livello delle spalle e sono più frequenti nella popolazione di colore.
    Ci sono casi in cui il soggetto ha una predisposizione naturale alla formazione di cheloidi.
    Importante è la qualità del tesuto, il modo in cui viene trattata la cicarice e in piccola parte anche la tipologia del trauma subito.

    La cicatrice ipertrofica spesso viene scambiata per un cheloide, ma a differenza di questo il tessuto cicatriziale in esubero rimane all’interno dei confini della cicatrice che si presenta arrossata e rialzata. Spesso si accompagna a prurito e talvolta a dolore locale. Si formano più spesso nelle zone delle articolazioni, compare all’incirca dopo 1 o 2 mesi dalla guarigione completa della cicatrice iniziale.

    Si possono eleminare completamente le cicatrici?

    La formazione di una cicatrice puo avere diverse variabili: in generale, i soggetti con carnagione chiara hanno maggiore probabilità di presentare cicatrici di buona qualità rispetto ai soggetti con carnagione scura (mediterranea).

    Esistono delle situazioni in cui la probabilità di formazione di una brutta cicatrice siano dipese dalle caratteristiche del soggetto stesso, come nel caso di esiti cicatriziali da ustione di II grado profondo o di III grado o in seguito a traumi complessi.

    Un concetto da avere ben chiaro è quello dell’impossibilità di eliminazione di una cicatrice.

    La cicatrice può esserre migliorata ma non eliminata, neanche chirurgicamente. È un segmento permanente.

    Per poter migliorare la cicatrice, chirurgicamente, è necessario che sia passato almeno un anno dal trauma che ha portato alla formazione della stessa, che subisce modificazioni strutturali e di consistenza, sopratutto durante i primi 3 mesi.


    TRATTAMENTO EMATOMI

    L’ematoma è un emorragia sanguigna proveniente da capillari sottocutanei lesionati che si ferma nei tessuti sottostanti, dove ci rimane imprigionata. Non trovando vie di fuga, si accumula in un punto specifico sul quale si crea la tipica macchia rossa.

    In base alla gravità del trauma avremo segni e sintomi differenti come ad esempio :

  • Dolore da lieve, per gli ematomi superficiali, ad acuto/intenso, per traumi più gravi/profondi;
  • La colorazione che sfuma dal rosso al blu e dal viola al giallo per i traumi di media intensità, mentre quelli più superficiali si risolvono autonomamente in breve tempo.

  • Dopo alcuni interventi chirurgici l’ematoma costituisce una tra le complicanze più comuni.
    Le cause della presenza di ematoma può derivare da traumi, contusioni, botte. Dopo la rottura di un vaso sanguigno, il sangue si raccoglie nel tessuto o nell’organo lesionato, diviene più denso ed origina quest’ultimo.

    Come si produce un ematoma?

    L’ematoma può coinvolgere ogni struttura del corpo; la gravità della lesione è proporzionale al tipo di trauma, alla grandezza dell’ematoma e, soprattutto, alla sede anatomica in cui si manifesta. Spesso, è sufficiente urtare contro un oggetto per rompere i capillari ed originare un piccolo ematoma.

    Gli anziani sviluppano ematomi più facilmente rispetto ai giovani: difatti, man mano che l’età avanza, i vasi sanguigni divengono più fragili e sottili, dunque più esposti al rischio di rottura.

    I sintomi specifici dell’ematoma variano in base all’entità del trauma subìto. Un piccolo ematoma sottocutaneo origina sintomi relativamente leggeri, come dolore, tensione della zona colpita e sensazione di calore. questi tipi di ematomi solitamente si autorisolvono in poco tempo, senza necessità d’intervento. La particolarità degli ematomi “superficiali” è la variazione della cromia. Inizialmente, il livido è rossastro; dopo un paio di giorni, l’ematoma assume una colorazione blu/viola, talvolta nera. Dopo circa una settimana, l’ematoma diviene giallo-verdastro e, dopo un paio di settimane, scompare completamente.

    I più classici degli ematomi sono quelli causati dai cosidetti “incidenti casalinghi”, in cui l’urto contro un oggetto può provocare un micro-ematoma (dunque una rottura dei piccoli vasi sanguigni), che può non essere avvertito. Discorso diverso è per i traumi gravi: ad esempio, un ematoma cerebrale, che comporta una sintomatologia complessa e imponente che richiede un intervento urgente ed immediato.

    Quanto può essere grave un ematoma?

    Distinguiamo due casi:

  • L’ematoma si autorisolve spontaneamente: tipica condizione dei piccoli ematomi, coinvolgenti capillari o vasi di piccolo calibro.
  • L’ematoma aumenta di volume: quando l’ematoma coinvolge vasi sanguigni di grosso calibro (arterie) l’emorragia tende a persistere, e la lesione non è in grado di auto-risolversi.

  • Come scegliere il medico giusto?

    È estremamente importante rivolgersi a personale altamente specializzato: solo in questo modo si ottiene la giusta diagnosi per il proprio stato di salute, e si può individuare con certezza la giusta metodologia di cura degli edemi.

    Sono specializzato in questa disciplina, e eseguo un'attenta valutazione del tuo stato di salute prima di sottoporti al trattamento.


    TERAPIA INTERX

    La terapia InterX è l’applicazione mirata della Neurostimolazione Interattiva per trattare e risolvere sindromi dolorose causate da problematiche acute o croniche, gestire la riabilitazione post chirurgica e post traumatica, ridurre i tempi di recupero da traumi sportivi o altri infortuni, aumentare l escursione articolare.

    La terapia InterX si applica utilizzando uno strumento portatile che produce delicati impulsi elettrici interattivi e che stimola la cute nell’area del dolore o dell’infiammazione.

    In che modo funziona l’InterX?

  • La Neurostimolazione Interattiva si applica appogiando e/o facendo scorrere l’elettrodo sull’area del dolore o del trauma.
  • Le aree principali di trattamento vengono identificate dal terapista facendo scorrere InterX sulla cute. Egli potrà osservare dei cambiamenti del colore, dell’aspetto e della sensibilità cutanea, e questo gli darà modo di effettuare un trattamento mirato nelle aree identificate, che sono quelle ottimali da trattare.
  • Dopo aver individuato le aree che necessitano di trattamento, InterX stabilisce un dialogo interattivo con il nostro organismo, attraverso gli impulsi elettrici che emette e le successive risposte che riceve dall’organismo. InterX riesce a modificare interattivamente la stimolazione al fine di erogare una terapia “personalizzata” ed estremamente efficace, a seconda della necessità della persona.
  • Al fine di migliorare gli effetti del trattamento, l’operatore potrà estendere la stimolazione ad altre aree oltre a quella del dolore o del trauma, in special modo alla parte di colonna vertebrale che è origine dell’innervazione del punto speifico ( Es. trattamento della zona lombare della colonna vertebrale per trattare problematiche relative alla sciatalgia).


  • Chi può essere trattato?

    La terapia InterX è efficace per una vastissima gamma di patologie acute e croniche.

    La maggior parte delle persone può essere trattata con la terapia InterX. È decisamente efficace nella riduzione di infiammazione, edema e dolore.

    Va utilizzata prudenza in quanto si utilizzano impulsi elettrici che possono interferire con il funzionamento di altri di dispositivi elettromedicali.

    Il trattamento con InterX è sconsigliato in alcuni casi:

  • Presenza di Pacemaker, pompa da insulina o altri strumenti elettromedicali impiantati
  • stato di gavidanza o periodo di allattamento
  • presenza di tessuti neoplastici o terapia chemioterapica in atto
  • eventi precedenti per epilessia o altre forme convulsive.

  • INTERX È UN TRATTAMENTO SICURO PER ADULTI E BAMBINI

    Quali sono i benefici della terapia InterX?


  • Sollievo dal dolore già dalle prime sedute senza usare farmaci
  • Aumento dell’escursione articolare
  • Riduzione dei tempi di recupero
  • Applicazioni non invasive
  • Trattamento confortevole
  • Efficacia reale provata da studi clinici internazionali

  • Cosa devo aspettarmi dal trattamento?

    La terapia InterX è un trattamento confortevole. La procedura prevede l’applicazione del dispositivo portatile o degli elettrodi fissi direttamente sulla pelle intorno o sopra l’area colpita o dolorosa.

    La sensazione dell’impulso elettrico è simile ad un pizzicore leggero o ad una vibrazione. Il terapista regolerà questa sensazione con la vostra collaborazione prima e durante il trattamento.

    Un trattamento tipico dura dai 15 ai 30 minuti, a seconda della complessità della patologia. Il numero delle sedute richieste sarà stabilito dal terapista.

    Generalmente è raccomandata una serie di trattamenti da effettuarsi in uno spazio di alcune settimane per poter osservare i migliori risultati. È essenziale completare il ciclo di trattamento per apprezzaretutti ii benefici dell’ InterX.

    La terapia InterX riattiva le terminazioni nervose e di conseguenza,soprattutto nel trattamento di patologie croniche,si può verificare una riacutizzazione temporanea dei sintomi,lievi giramenti di testa o stanchezza. Non è infrequente invece il miglioramento del sonno a seguito del trattamento.

    L’ effetto comulativo di più trattamenti spesso migliora i risultati ottenuti ogni singolo trattamento.

    La terapia InterX si può utilizzare efficacemente da sola o, in sinergia, con altre terapie fisiche e/o strumentali.

    La tecnologia InterX è approvata dall’ FDA (Food and Drug Administration) Americana 510(k) per il trattamento ed il sollievo dal dolore ed è marchiata CE (Europa)


    TRIGGER POINT

    Un Trigger Point è una porzione con alto livello di irritabilità situato nel muscolo scheletrico o nella sua fascia (o entambi) in una bandelletta tesa.

    Il punto può generare fenomeni autonomi, è dolente alla compressione e può evocare il tipico dolore definito come dolore riferito, ossia uno stimolo doloroso distale dal suo punto di espressione.

    Come sono classificati i Trigger Point?

    La classificazione dei TP si divide in: attivo, latente, primario, secondario e satellite

  • Un Tp attivo genera abitualmente dolore riferito senza necessità che sia stimolato meccanicamente da una compressione
  • Un Tp latente può causare debolezza sul muscolo colpito ed una riduzione del movimento nonostante taccia da un punto di vista sintomatico, a volte dopo apparente risoluzione di un trauma rimane silente per lunghi periodi, dopo i quali potrebbe però riattivarsi.
    Il TP latente può essere portato in attivazione da più variabili. Ad esempio elementi che si riproducono nella giornata del paziente e concorrono ad alimentare il TP, spesso il paziente non è nemmeno consapevole che quello che fa quotidianamente sta contribuendo alla sua disfunzione.
  • I sintomi del TP attivo possono durare a lungo per più motivi. Quando dopo un trauma le strutture guariscono i muscoli fanno una sorta di deprogrammazione evitando il dolore limitandone il movimento, questo causerà rigidità e dolore muscolare cronico.
  • I TP non causano solo dolore ma possono provocare capogiri, acufeni, disturbi vestibolari, riflessi osteotendinei.
  • I TP satellite si attivano perché si trovano nell’area di proiezione del dolore di un muscolo primario oppure perché sono in un area del dolore proiettato da un viscere problematico, ne è l’esempio calzante l’infarto del miocardio o la colica renale.

  • Come scegliere il medico giusto?

    È estremamente importante rivolgersi a personale altamente specializzato: solo in questo modo si ottiene la giusta diagnosi per il proprio stato di salute.

    Sono specializzato nel trattamento dei trigger point.

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